È la fine del riciclo di alta qualità della plastica?
Il Grüner Punkt, Werner & Mertz e l’Associazione tedesca per la gestione dell’acqua, dei rifiuti e delle materie prime chiedono incentivi economici e impegno del Governo
I rifiuti in plastica nelle abitazioni private sono aumentati del 10% negli ultimi mesi con la crescita dell’home office e degli ordini via internet, mentre la richiesta di riciclati (plastica riciclata proveniente da rifiuti plastici) è diminuita drasticamente. Quello che a prima vista sembra un paradosso può essere attribuito a una sola causa: il prezzo del petrolio.
La pandemia ha provocato un crollo del prezzo del petrolio. Il greggio a buon mercato fa scendere i costi per la produzione della nuova plastica che, in Germania, è esente dalla tassa sul petrolio e dalle imposte CEE. Invece, il riciclo dei materiali in plastica è economicamente meno vantaggioso. Molti produttori che prima usavano riciclati adesso stanno tornando a usare le plastiche nuove.
Questo non solo provoca perdite enormi per il riciclato ma è un gigantesco passo indietro nella protezione del clima e dell’ambiente, un colpo durissimo anche per l’economia circolare!
I consumatori si sono accorti di questo rischio molto tempo fa. Le indagini mostrano che per i consumatori la plastica è la questione ambientale principale. E’ il primo argomento citato nel 2019 dallo studio di GfK Unternehmergespräch 2019. Si aspettano delle soluzioni in favore di un’economia sostenibile, e questo non è cambiato con il Coronavirus (Fonte: GfK Webinar IM AUGE DES STURMS, 2020).
La soluzione al problema dell’inquinamento ambientale causato dalla plastica si conosce da tempo. La plastica usata proveniente dalla raccolta differenziata oggi può essere riciclata con una qualità così elevata da soddisfare i severi requisiti per l’utilizzo negli imballaggi cosmetici. La plastica resta all’interno di un ciclo chiuso, dove diventa una materia prima preziosa anziché un rifiuto inquinante. Tuttavia, la tecnologia non è incentivata a svilupparsi ulteriormente se non c’è anche un vantaggio economico.
Per questo motivo, è stata rilasciata una dichiarazione congiunta nella quale si chiede al governo tedesco di sfruttare la trasformazione imminente dell’economia per costruire un’economia circolare sostenibile sfruttando la plastica riciclata.
Peter Kurth, Presidente del BDE (Associazione tedesca per la gestione dei rifiuti, dell’acqua e delle materie prime), fa appello alla funzione degli appalti pubblici come modello di riferimento per la gestione sostenibile: “Il crollo del prezzo del petrolio ha complicato ulteriormente le condizioni già difficili per chi ricicla la plastica. I riciclati prodotti ad alto costo non trovano acquirenti, gli investimenti in sistemi di riciclo migliori vengono rimandati o annullati perché rifinanziarli appare impossibile. Considerando la mancanza di azione politica, il riciclo della plastica rischia di venire gravemente danneggiato. Chi vuole un’economia sostenibile deve impiegare degli strumenti adeguati, che si conoscono da tempo. In cima all’agenda dovrebbero porre processi di approvvigionamento differenti che prendano sul serio gli aspetti ecologici”.
Reinhard Schneider, proprietario di Werner & Mertz e vincitore del Premio tedesco per l’ambiente 2019, fornisce soluzioni concrete per bilanciare lo svantaggio economico che attualmente scoraggia l’uso di riciclati post-consumo (PCR) rispetto all’uso di plastiche nuove in Germania. “Il differenziale ecologico nei prezzi di acquisto potrebbe essere incorporato al paragrafo 21 della legge tedesca sugli imballaggi, sotto forma di fondo al quale dovrebbero contribuire tutti i produttori. Solo chi utilizza riciclati dovrebbe ricevere un rimborso. Inoltre, si potrebbe introdurre una tassa sulla plastica da applicare solo alle plastiche nuove, cosa che l’Italia progetta di fare. In questo modo si taglierebbero i sussidi per la fabbricazione di plastiche nuove, perchè non si applicherebbe più l’esenzione dell’imposta sugli oli minerali e delle imposte CEE. Il tasso di utilizzo minimo di cui si discute ha senso solo se abbinato con incentivi per il superamento del tasso minimo”.
Michael Wiener, CEO di Der Grüne Punkt, si esprime così sul tasso di utilizzo minimo: “Il potenziale dell’economia circolare per la protezione del clima, in particolare per la plastica, non è stato ancora esaurito. Ci stiamo facendo sfuggire le opportunità economiche che ci offre l’economia circolare. Un’economia circolare degna di questo nome crea posti di lavoro e apporta il valore aggiunto di cui l’Unione Europea ha urgente bisogno. Invece, stiamo assistendo a un completo fallimento del mercato. La plastica riciclata fa risparmiare fino al 50 percento delle emissioni di gas generate dalla plastica nuova, ma questo non si riflette sul prezzo. I politici devono stabilire degli obiettivi precisi sull’utilizzo del riciclato per alcuni gruppi di prodotti, al fine di promuovere la creazione di mercati sostenibili per il riciclato e fornire la sicurezza necessaria per gli investimenti. Nel luglio del 2020, il governo federale tedesco assumerà la presidenza del Consiglio europeo: è una buona opportunità per far avanzare tali misure.”
Una maggiore attenzione alla sostenibilità negli appalti pubblici, un sistema di fondi, una nuova tassa sulle nuove plastiche e la fissazione di un tasso minimo per l’utilizzo del riciclato abbinati a incentivi fiscali sono tutti strumenti che salveranno il riciclo della plastica dal fallimento e che garantiranno, dopo la crisi del Coronavirus, un’economia circolare stabile e sostenibile come contributo importante per la protezione del clima.